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Giuseppe: Ciao Luigi. Non pensi che la meccanica quantistica dimostri l’esistenza dello Spirito e, quindi, dell’anima? Io ritengo che la vita vada oltre la materia, cioè gli atomi e le particelle. Questo spiegherebbe concetti come l’entanglement quantistico e il principio di indeterminazione di Heisenberg. Quando i fisici non riescono a spiegare la coscienza, dicono che non esiste e pensano di aver risolto il problema.
Luigi: Secondo me la meccanica quantistica mostra solo che sappiamo poco o niente di cosa sia la realtà più profonda, quella delle particelle elementari. Dal punto di vista di un fisico quantistico, trovare la sorgente del pensiero, (spirito, coscienza o anima che dir si voglia) significa andare a sperimentare il collasso della funzione d’onda a livello di neuroni, sinapsi, assoni cerebrali, ecc. Cosa questa che al momento non credo sia possibile. I neuroscienziati, comunque, studiando i flussi elettrici cerebrali, suggeriscono che i miliardi di neuroni con i trilioni di connessioni cerebrali sono come gli strumenti di una sofisticata orchestra che suona una splendida sinfonia, quella della coscienza di sé, il pensiero, le emozioni. Quindi non ci sarebbe separazione tra pensiero e materia: le due cose vanno sempre insieme. Io sono d’accordo con questa ipotesi con l’aggiunta che il Direttore d’orchestra è Dio stesso con le sue leggi eterne ed immutabili.
Giuseppe: Caro Luigi, pensiero della buona notte. Se ho ben inteso, parlando terra terra, la materia è il collasso delle onde che noi non vediamo e Spirito e materia sono la stessa cosa che si chiama vibrazione. La fisica percepisce la realtà come esteriore, mentre gli orientali come interiore. Devo riconoscere che alcuni fisici onesti intellettualmente (vedi Faggin, Marchi) sono arrivati allo stesso punto quello di percepire la realtà come un fatto unico che non è né esteriore e né interiore nell’ Assoluto. La materia è principalmente vibrazione e che esista un campo di coscienza universale anche se la fisica mainstream non accetterà mai tali conclusioni.
Luigi: Caro Giuseppe, anche a me piace l’idea di spirito e materia intimamente interconnessi in un potenziale quantico che si estende in tutto l’universo. In questo senso potremmo dire che materia, energia e pensiero sono la stessa cosa vista sotto diversi aspetti. A grandi linee io concordo con la tua visione del mondo dal punto di vista della fisica. Penso che partendo dalla teoria della relatività e dalla meccanica quantistica sia logicamente plausibile immaginare il mondo, sia interiore sia esteriore, come una “Totalità indivisa” dove tutto è intimamente interconnesso. Qui io mi fermo nella speculazione scientifica e, passando alla metafisica, credo di poter dire che la “Totalità indivisa” è Dio stesso. Tu invece vai oltre perché credi in un’Entità che esiste oltre il “Tutto”, cioè il Dio Padre, personale, creatore e gestore del “Tutto”. Sul mio sito troverai l’articolo “Il Dio impersonale”. Penso che questo scritto possa chiarire la differenza tra la tua e la mia religiosità. Ti mando il link.
Giuseppe: Ho letto. Spinoza, NEGA ogni natura di trascendenza e riduce tutto a natura e a immanenza. Il suo mondo è perfetto: come dire oggi che le guerre non esistono i tumori, gli stupri, NEGA il male perché’ tutto è perfetto! Tutto è logico come diceva Hegel tutto ciò che è “reale” è “razionale”, non vi sono mai contraddizioni. Mi trovo dalla parte di Platone e di Kant e non di Hegel. Sono dalla parte della contraddizione che abita nel nuovo testamento. Sono per il pensiero cristiano dialettico e processuale (caos e logos). Credo che il mondo sia una fabbrica di bene che fa consistere le cose. A partire dagli atomi che sono aggregazioni armoniose di particelle ancora più elementari e le molecole che si aggregano e formano cellule, tessuti organi, sistemi di organi, organismi, famiglie, società. L’ aria che respiriamo è un’aggregazione. La logica che tiene il mondo è l’ armonia relazionale che lo plasma continuamente altrimenti avremmo il caos. Per stasera mi fermo qui e ti lascio in questa riflessione che mi ha colpito rispetto ai 50 trilioni di cellule che sono nel nostro organismo. Siamo una comunità di 50 trilioni di cellule. Il corpo umano è una “macchina” perfetta. Tutte cooperano per far funzionare il nostro organismo. Ogni cellula ha la conoscenza potenziale del Tutto che io chiamo Dio…Ai prossimi steps
Luigi: Ciao Giuseppe. Concludi scrivendo: “Ogni cellula ha la conoscenza potenziale del Tutto che io chiamo Dio”. Quindi, il Tutto sarebbe Dio!?! Io sono d’accordo … e lo sarebbe anche Spinoza. Ma tu non puoi fare questa affermazione: chi crede nel Dio Padre trascendente creatore del cielo e della Terra non può dire questo. Per i credenti, il Tutto, cioè l’Universo, le stelle, gli uomini e anche le “aggregazioni armoniose di particelle”, non è Dio, è creato da Dio, è “altro” da Dio. La tua poetica e bella descrizione delle armoniose e razionali aggregazioni di trilioni di cellule che formano il corpo umano non è altro che un inno, una lode, alla razionalità delle leggi della Natura, cioè di Dio (di Spinoza). Per quanto riguarda il problema del male, per capire cosa dice Spinoza dovresti rileggere la parte conclusiva del mio scritto “Bertrand Russel: critica di Spinoza”.
Giuseppe: Innanzitutto un’errata corrige: “il Tutto” non è Dio, è ” CREATO DA DIO”!!! Ho riletto il tuo ultimo scritto e sono convinto delle mie idee. Spinoza per le sue opinioni apertamente professate e sostenute, contrarie all’ortodossia religiosa, fu scomunicato dalla comunità ebraica sefardita (1656). Secondo il pensiero teologico cristiano, il male deriva dalla caduta dell’uomo, dalla natura peccaminosa ereditata, dall’influenza del diavolo e dalle scelte fatte con il libero arbitrio. Il male non è una creazione di Dio, ma è il risultato della scelta dell’uomo di allontanarsi dal bene. Sic stantibus rebus, per noi cristiani questo è il concetto di male. Per Spinoza il male è invece apparenza e illusione. Non condivido questo suo mondo perfetto che non esiste se non nella sua mente o in una sua logica paranoica (etica). Non ti voglio deludere, ma se voglio leggere l’etica di Spinoza dal punto di vista cristiano è l’Anticristo! Uno che enuncia che la Bibbia e quindi la Religione è uno strumento di potere per controllare le coscienze!!! Pur di negare la trascendenza del Divino arriva al panteismo e alla naturalizzazione di Dio e della mente umana!!! Fa coincidere Dio con la Natura, negando sia una divinità personificata, sia la provvidenza divina!!! Sono anni luce distante dal suo pensiero!!!
Luigi: Caro Giuseppe, questo lo sapevo già. Sei anni luce anche dal mio pensiero. Senza che io voglia convincere te e senza che tu voglia convincere me, potremmo continuare questo scambio di idee ognuno esponendo il proprio punto di vista. Con una premessa: che né tu, né io conosciamo la Verità. Ci arrabattiamo nel cercare di dare un senso alle cose in base alla nostra educazione, alle nostre esperienze di vita e predisposizione psicologica e genetica.
Ma veniamo a noi riflettendo che entrambi crediamo che Dio esista. Non sono ateo, io sono infatti con Einstein quando scrive “… l’Universo la cui magnificenza, potenza e bellezza noi umani, con la nostra limitata mente, siamo capaci di intuire solo lontanamente. E pensare che al cospetto della bellezza e armonia del cosmo c’è ancora gente che dice che Dio non esiste!” (A. Einstein, Come io vedo il mondo). Ma quale Dio?
Il tuo Dio, che conosco molto bene per aver studiato in seminario, è il Dio persona, Padre amorevole e misericordioso, creatore del cielo e della Terra. Io credo che questa visione di Dio sia stata molto convincente nell’infanzia dell’umanità, quando i popoli credevano che i fulmini fossero saette scagliate degli dèi, che le disgrazie capitassero per l’incazzatura di qualche dio e che il Sole girasse intorno alla Terra.
Il mio Dio, essendo stato combattuto nel corso dei secoli dal potere politico-teologico, è conosciuto da pochi ma è amato da tanti scienziati a cominciare da Einstein. Il mio Dio è Tutto quello che esiste … e ancora di più. Egli è in ogni particella del mio corpo, in ogni atomo di ossigeno, in ogni stella o galassia. Non è fuori delle cose, è nell’essenza delle cose che non sono altro che “modi” di manifestarsi della sostanza divina alla coscienza umana. Tu dicevi prima ”La logica che tiene il mondo è l’ armonia relazionale che lo plasma” … appunto, questo è uno dei modi di manifestarsi di Dio.
A differenza del Dio persona, il Dio impersonale di Spinoza non può essere immaginato dalla mente umana perché un’immagine, necessariamente finita, non può esprimere la sua infinita natura. Può invece essere concepito dall’intelletto umano attraverso una ricerca dell’essenza dell’Universo e della vita scevra da miti, superstizioni, miracoli improbabili e narrazioni fantastiche. Ho scritto prima “ Tutto quello che esiste … e ancora di più” perché il Tutto che noi riusciamo a percepire è solo una frazione infinitesimale della sostanza divina. Dico questo perché molto spesso si immedesima questo concetto di Dio con l’Universo materiale. Niente di più sbagliato. L’universo, la natura, esprime solo una frazione infinitesimale della grandezza di Dio.
Giuseppe: Caro Luigi, vorrei iniziare la mia premessa con alcune affermazioni del fisico Antonino Zichichi: “C’è una logica nell’ Universo”. Quindi se vi è una logica deve esserci anche un Autore. Perché’ negarlo?”
Zichichi: “La scienza non ha mai scoperto nulla che sia in contrasto con l’esistenza di Dio. L’ateismo, quindi, non è un atto di rigore logico teorico, ma un atto di fede nel nulla“.
Come sai Luigi, ho avuto una educazione cristiana della vita tanto da avere un fratello sacerdote e due sorelle che insegnano religione, ma la fede è un dono che viene dall’alto. Lavorando in Poste ho preso 2 anni di aspettativa ed ho conseguito un baccalaureato in filosofia con ottimi voti alla Pontificia Università di San Tommaso d’ Aquino ” Angelicum “. Ho una educazione Tomista e credo fermamente nell’insegnamento di San Tommaso “Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventasse Dio».
Chi conosce una verità più sublime?
Dal Catechismo della Chiesa cattolica (n.460): “Il Verbo si è fatto carne perché diventassimo partecipi della natura divina” (2 Pt 1,4)
“Infatti, questo è il motivo per cui il Verbo si è fatto uomo, e il Figlio di Dio, Figlio dell’uomo: perché l’uomo, entrando in comunione con il Verbo e ricevendo così la filiazione divina, diventasse figlio di Dio” (Sant’Ireneo di Lione, Adversus haereses, 3, 19)
“L’unigenito […] Figlio di Dio, volendo che noi fossimo partecipi della sua divinità, assunse la nostra natura, affinché, fatto uomo, facesse gli uomini dei” (San Tommaso d’Aquino, Officium de festo corporis Christi, Ad Matutinas, In primo Nocturno, Lectio).
Rifletti Luigi, non possiamo cancellare 2024 anni di Storia della Salvezza!!!
Luigi: Anche se, non essendo ateo, potrei accettare le citazioni di Zichichi, non di meno mi tocca evidenziare due incongruenze logiche :
Zichichi dice: “La scienza non ha mai scoperto nulla che sia in contrasto con l’esistenza di Dio. L’ateismo, quindi, non è un atto di rigore logico teorico, ma un atto di fede nel nulla”.
Rispondo, vero: la scienza non può provare che “Dio non esiste”. Sono d’accordo. Da questa premessa si può dedurre che “Dio esiste”? Assolutamente no! Il rigore logico porta solo ad essere agnostici non certo all’ateismo o alla fede in Dio.
“C’è una logica nell’ Universo”. Quindi se vi è una logica deve esserci anche un Autore. Perché’ negarlo?”
L’affermazione può essere negata se si pone l’Universo come “causato da sé medesimo”, il famoso “causa sui”. In questo caso non ci sarebbe bisogno di un Autore. Certo, non bisogna intendere l’universo come solo materia: “l’universo”, la sua “logica” e le sue leggi eterne sono “modi” di manifestarsi ai nostri sensi del Dio (di Spinoza) secondo gli attributi dell’estensione e del pensiero.
Dici di credere fermamente nell’insegnamento di San Tommaso. Per la verità in San Tommaso c’è ben poco del vero spirito filosofico. Prima di cominciare a filosofare, conosce già la verità, che è quella annunciata dalla fede cattolica. Se può trovare argomenti razionali in appoggio alla fede, tanto meglio; se non può, deve solo rifarsi alla rivelazione. San Tommaso è un teologo che può trovare ascolto solo in chi ha la fede.
Dici anche: “Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventasse Dio. Chi conosce una verità più sublime?”. Sono certo che questa sia una verità sublime per i credenti, per me uno come me che non ha fede, sono parole senza senso. Come pure trovo senza senso le altre citazioni bibliche-religiose che hai fatto qui e che, ne sono certo, farai nel prosieguo della discussione.
Il problema è la fede, o ce l’hai o non ce l’hai. Dichiarando “la fede è un dono che viene dall’alto” si incappa nell’ennesima sconfitta della ragione: ammettiamo, per assurdo, che questo sia vero, che colpa ne ho io che quel dono non ho ricevuto? Se il Dio padre esistesse non sarebbe lui ad esigere una spiegazione da me sul perché io non gli ho creduto, ma io da lui. Gli direi: “Ma perché ad altri hai fatto il dono e a me no”.
Concludi con “2024 anni di Storia della Salvezza”. Purtroppo, anche la tua espressione “storia di salvezza” mi risulta oscura. Innanzitutto, salvezza da cosa e salvezza di chi?
Salvezza dal dolore, da male, dalle malattie, dalle crudeltà, dai disastri naturali, dalle guerre? Non mi sembra che negli ultimi 2024 anni ci sia mancato niente di tutto questo.
Salvezza di chi? Da buon Padre, Dio non può discriminare tra i suoi figli: tutti gli uomini meritano di essere salvati! Purtroppo, la dottrina cristiana insegna che la salvezza è disponibile soltanto attraverso il battesimo e la fede in Cristo Gesù. Ora i cattolici nel mondo sono 1,3 miliardi contro una popolazione mondiale di 7,3 miliardi di persone. Ci sono quindi 6 miliardi di persone nel mondo che, non avendo la fede in Cristo per non avere avuto la fortuna di nascere dalle nostre parti, non meritano di essere salvate e sono quindi destinate alla dannazione. Non credi che il Dio Padre sia parziale e ingiusto nel garantire la salvezza, qualsiasi cosa essa sia, solo ad una minoranza delle sue creature? Una volta erano gli Ebrei i figli prediletti di Dio, ora sono i cristiani! Non c’è giustizia in questo mondo 🙂
La salvezza, secondo me, nasce dal sentirsi in comunione con il Tutto, con gli altri uomini, con gli animali, le piante e le stelle. Nasce nel sentire la nostra vita, con le sue gioie ed i suoi dolori, come il necessario fluire delle leggi eterne e immutabili della natura. In due parole, dall’amor fati, che, tradotto per i credenti, si legge: “sia fatta la Tua volontà”.
Giuseppe: Ti invito a leggere la storia di Francis Collins genetista di fama mondiale e scienziato credente tra i maggiori degli ultimi decenni. A capo del gruppo che a inizio millennio ha decifrato il genoma umano, insignito del “Premio Templeton” che ogni anno va a personalità che favoriscono il progresso nella ricerca o le scoperte sulle realtà spirituali. A Vatican News parla di sé: “Dio? La sua presenza la si legge nel libro della creazione, come le sue parole si leggono nella Bibbia; sono stato cieco ed arrogante ad escludere l’idea di Dio; un Dio che non ha un inizio non ha neppure una fine; la natura è un libro scritto secondo un disegno intelligente”
Tanto premesso, nel mondo il cristianesimo è la religione più diffusa per numero di credenti avendo circa 2,4 miliardi di aderenti su 8,02 miliardi di abitanti del pianeta terra pari al 30% della popolazione globale. Per i rimanenti 70% che non lo sono ti rispondo con i tanti filosofi non cristiani, e di primo calibro come Platone e Aristotele che sono giunti alla certezza razionale dell’esistenza di Dio. Come non rimanere stupiti dinanzi alla grande affermazione di Aristotele che definiva Dio come Motore immobile, che muove ma senza muoversi, senza passare dalla potenza all’atto?
E che Dio è atto puro, senza potenzialità alcuna perché è pienezza di essere?
Per noi cristiani Dio stesso nella sua Rivelazione Divina e soprannaturale ha garantito che l’uomo con le sole risorse della sua ragione può conoscere la sua esistenza.
Questo già nell’Antico Testamento quando nel libro della Sapienza vien detto: “Davvero stolti per natura tutti gli uomini che vivevano nell’ignoranza di Dio, e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è, né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice. Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce, la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo essi considerarono come dèi, reggitori del mondo. Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi, pensino quanto è superiore il loro sovrano, perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza. Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati. Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore” (Sap 13,1-5).
Ugualmente un’altra grande affermazione si trova nel Nuovo Testamento quando nella lettera ai Romani si legge: “Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti, le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute. Essi, dunque, non hanno alcun motivo di scusa” (Rm 1,18-20).
Per questo il Concilio vaticano I ha dichiarato: “La santa madre chiesa ritiene e insegna che Dio, principio e fine di ogni cosa, può essere conosciuto con certezza mediante la luce naturale della ragione umana a partire dalle cose create; infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute» (Rm 1,20)” (DS 3004).
E poi sentenzia: “Se qualcuno dice che il Dio unico e vero, nostro creatore e signore, non può essere conosciuto con certezza, grazie al lume naturale dell’umana ragione, attraverso le cose create: sia anatema” (DS 3026), e cioè scomunicato.
L’energia con cui si pronuncia il Magistero della Chiesa è dovuta al fatto che questa dottrina è contenuta esplicitamente nella Divina Rivelazione.
Prosegue il Concilio Vaticano I: “La chiesa cattolica ha sempre unanimemente creduto e ancora crede che esistono due ordini di conoscenza, distinti non solo per il loro principio, ma anche per il loro oggetto: per il loro principio, perché nell’uno conosciamo con la ragione naturale, nell’altro con la fede divina; per l’oggetto, perché oltre la verità che la ragione naturale può capire, ci è proposto di vedere i misteri nascosti in Dio, che non possono essere conosciuti se non sono rivelati dall’alto. È questo il motivo per cui l’apostolo, che pure testimonia che Dio è stato conosciuto dai pagani «attraverso le cose create» (Rm 1,20), quando parla della grazia e della verità venuteci da Cristo (cf. Gv 1,17), dichiara: «Parliamo di una sapienza divina misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio» (l Cor 2,7s.10). E lo stesso Unigenito benedice il Padre perché ha nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le ha rivelate ai piccoli (cf. Mt 11,25)” (DS 3015).
Il grande apostolo San Paolo ci ricorda che dalle creature si risale al Creatore. San Tommaso dice che la fede è esercizio della ragione che non è capace di comprendere tutto ed ad un certo punto la fede supera la ragione, ma senza annullarla. Accettare la fede dunque non significa diventare irrazionali. Si parla a questo proposito di “ancillarità nei confronti della fede”: la ragione nei confronti della fede è cioè una serva.
L’attualità del pensiero di Tommaso d’Aquino si può riscontrare anche nella lettera enciclica “Fides et Ratio”, promulgata da Papa Giovanni Paolo II nel 1998. In essa egli afferma che “La Fede e la Ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità”. Con questa metafora, il Papa spiega che fede e ragione non si escludono, ma al contrario si completano e si sostengono a vicenda. Spesso l’uomo tende ad utilizzare una sola delle due ali, trovando poi difficoltà a proseguire nel percorso di ricerca della verità, perché quest’ultima può essere raggiunta solo con il dialogo e l’interazione tra fede e ragione (che da sole risultano incomplete). Ancora la ” Teoria dell’Illuminazione” di Agostino sostiene, che l’uomo non essendo e non possedendo per se la verità, la riceve da Dio il quale simile a una vivida luce «illumina» la nostra mente permettendole di apprendere.
L’espressione agostiniana «in interiore homine habitat veritas» implica che nella sua ricerca l’uomo deve trascendere le cose del mondo esterno e la sua stessa natura psicologicamente mutevole per cogliere in fondo all’anima la sua radice; radice che Agostino identifica con il verbo divino, che è luce di verità. Il Buon Dio ci ha creati liberi!
Nel racconto della creazione leggiamo che Dio crea l’uomo simile a Lui (Gn 1, 27), con un amore speciale. Questo amore prevede la libertà, perché un vero amore non può avere catene; Dio sa che l’uomo può anche scegliere di rompere l’alleanza con Lui. Davanti alla più terribile delle tentazioni, quella di diventare come Dio, l’uomo cade rovinosamente (Gn 2,5). Scrive il Concilio vaticano II in una pagina mirabile della Gaudium et spes: “Nell’intimo della coscienza l’uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire e la cui voce che lo chiama sempre ad amare e a fare il bene e a fuggire il male, quando occorre, chiaramente dice alle orecchie del cuore: fa questo, fuggi quest’altro. L’uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro il suo cuore: obbedire ad essa è la dignità stessa dell’uomo, e secondo questa egli sarà giudicato. La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità propria. Tramite la coscienza si fa conoscere in modo mirabile quella legge, che trova il suo compimento nell’amore di Dio e del prossimo” (GS 16).
“Dio lo troviamo nelle profondità del nostro cuore; nella Creazione; negli avvenimenti della vita, nelle persone, circostanze e cose. Dio si serve delle occasioni per manifestare la sua presenza” ( Nicholas Malebranche: teoria delle cause occasionali).
Antonin-Dalmace Sertillanges che è stato un grande padre domenicano teologo francese, considerato fra i massimi esponenti del neotomismo della prima metà del Novecento, scrisse: “Se Dio è Dio, è un agente di felicità. Egli struttura tutte le cose in vista della felicità. Ma l’ordine che stabilisce non sarebbe un ordine morale se si potesse essere felici allontanandosi dal bene” (Catechismo per i non credenti, ESD, p. 341).
A me piace parafrasare e dire: Se Dio è Dio, è un agente di amore, di comunione, di vita. Rifiutarlo significa sottoscrivere autoescludersi dalla comunione, dalla vita, dalla felicità. L’inferno è questo!!!
