
Don Arturo mi scrive: Dio è amore
Caro Luigi,
hai perfettamente ragione quando dici che credere in Gesù uomo-Dio è solo un argomento di fede, la ragione non basta e non ci è di tanto aiuto. D’altra parte, se ci pensi, la ragione è di aiuto a ben poche cose, infatti come si fa a spiegare alla luce della ragione la guerra, l’omicidio, la tortura, i figli che ammazzano i genitori e viceversa, la droga ecc. ecc.? Come ben puoi vedere,l’ottica razionalista è la meno indicata a spiegare il mistero uomo e il mondo intero. Cosa dire a chi vanta la grandezza dell’uomo e poi tale uomo-padrone del suo destino è vinto ed ucciso da un semplice virus, è prostrato da una comunissima influenza e cade nella depressione più nera se la fidanzata lo lascia? e così di seguito.
Come spiegare razionalmente che un ragazzo nel fiore degli anni muore perché investito da un’auto? ecc.
Come vedi SEMBRA che la vita dell’uomo non abbia senso. Tuttavia noi sentiamo intimamente che la nostra vita HA senso. Il tutto deriva da quella che sembra la favoletta della Creazione dell’universo e che invece è un qualcosa di immensamente profondo. Per cogliere questa profondità dobbiamo però evitare di fare facile ironia: è chiaro che quel racconto non ha nulla di scientifico, né l’autore, ispirato da Dio, voleva scrivere un trattato scientifico.
Il senso del racconto è più o meno questo: Dio (e sull’esistenza di Dio nessuno dubita più, basta pensare questo: esiste l’universo? Si; esiste da sempre? NO, ha avuto un inizio, allora dato che da niente non nasce niente, vuol dire che Qualcuno l’ha creato. Non si scappa, dire che Dio non esiste vuol dire tapparsi consapevolmente gli occhi di fronte alla realtà) quindi Dio ha creato l’universo e l’uomo.
L’uomo viveva in perfetta comunione con Dio ed era felice di questa sua esistenza. Tentato dal diavolo, l’uomo ha voluto egli stesso farsi Dio, cioè decidere da lui cosa è bene e cosa è male. Tentando di fare ciò (simbolicamente mangiando il frutto), l’uomo perde la Grazia e volontariamente spezza la sua comunione con Dio e si ritrova NUDO, cioè privo della Grazia e della comunione con Dio. Senza tale Grazia l’uomo è in balia del male e da qui il dolore e la morte.
Dio però non abbandona la Sua creatura e nel tempo si fa Egli stesso Uomo per portare l’uomo nuovamente a Dio. Perché Dio fa tutto ciò? per Amore, solo per Amore. Dio non ha certo bisogno dell’uomo, quindi non ci sono secondi fini se non l’Amore che ha per la Sua irriconoscente creatura. Se ci pensi tutto ciò riavviene continuamente: noi ci allontaniamo da Dio ogni volta che diciamo:”sono io che so ciò che è bene e ciò che male per me e per gli altri, non ho bisogno di Dio”. Da qui il dolore, le guerre, i contrasti tra di noi, gli omicidi, la nostra rovina. Pensa se a me per ipotesi piace la tua eventuale ragazza e tu giustamente ti opponi a questo mio modo di fare, se sono io a decidere ciò che è bene e ciò che è male, decido che per me è bene avere la tua ragazza, tu ti opponi ed io ti ammazzo perché devo realizzare ciò che per me è bene!
La stessa cosa accade a livello planetario: Bush decide che vuole conquistare l’Iraq per il petrolio…, quindi che fa? inventa una serie di scuse ed invade l’Iraq con tutte le vittime che ci saranno. Insomma noi cadiamo continuamente nel peccato originale (altro che favoletta) e contribuiamo al dolore del mondo ogni volta che mettiamo Dio fuori della porta della nostra casa e questo purtroppo accade continuamente.
Dio appunto per “salvarci” , per riportarci alla nostra primaria condizione di figli di Dio, in comunione con Lui, si è incarnato e si è fatto uomo, per essere proprio come noi. Ha rinunciato alla Sua Divinità per soffrire come noi, per non solo dirci (come fanno tutti) ma concretamente farci capire questo: amico io ti amo, capisco le tue debolezze, i tuoi dolori, le tue pene, le tue aspirazioni… e ti sono accanto, ti sostengo, se tu ti FIDI (ecco la Fede) di me, ti riporterò alla tua originaria grandezza. Ci dice ancora. vedi, io sono risorto, anche tu puoi risorgere se lo vuoi, fidati. E ci ha indicato la strada per poter fare concretamente tutto ciò e cioè: L’ Amore.
Gesù non dà altro comandamento oltre quello di amare, Dio e il prossimo. Solo l’amore ci potrà salvare (e questa non è new age): se io amo, non uccido, non rubo, non sfrutto gli operai, non faccio la guerra, non desidero il male per gli altri, non rifiuto chi è diverso da me ma cerco di aiutare tutti. Ecco che allora il sorriso di un emarginato che riceve una carezza, il grazie della prostituta che io accetto e amo come persona, il sorriso di un povero che invito a mangiare da me ecc. ecc. superano ogni vuota speculazione scientifica e filosofica, appagano e riempiono il cuore più di ogni sterile discussione razionale.
Ci sarebbe tanto altro da dire ma per ora mi fermo qui, quello che posso consigliarti è di leggere un brano di Vangelo ogni giorno col cuore, non ti preoccupare se ti è oscuro o altro, fallo entrare poco a poco dentro di te con animo onesto e non prevenuto. e poi di dire qualche preghiera ogni giorno, anche per soli 5 minuti. Non preoccuparti se credi o non credi, tu persevera e fidati. Prova a cercare Gesù senza badare ad ostacoli razionali o di altra natura che sicuramente incontrerai, Sentilo vicino a te, dagli una possibilità di entrare nella tua vita, fidati di Lui e poco a poco sentirai una forza nuova che sosterrà la tua vita, un fuoco nuovo che arderà nel tuo cuore.
Di fronte a questo che importanza vuoi che abbia se Gesù è vissuto 33 anni o 34 anni o se la Maddalena era innamorata di Gesù ecc. Sono cose assolutamente marginali (per questo i Vangeli apocrifi non sono considerati dalla Chiesa) di fronte all’immenso messaggio, di fronte alla Buona Novella: amico, tu non sei figlio del nulla, non sei senza senso, TU HAI LA PIU’ ALTA DELLE DIGNITA’, TU SEI FIGLIO DI DIO, RIAPPROPRIATI DELLA TUA GRANDEZZA, NON AVERE PAURA, FIDATI DI DIO, PONI LA TUA VITA SU CRISTO,…RISORGI. Scusa se sono stato troppo lungo, scrivimi quando vuoi e prova a mettere in pratica il mio piccolo consiglio. Grazie di nuovo e per ora CIAO.
don Arturo
La mia risposta: L’amore è un sentimento umano
Caro don Arturo,
la tua lettura è un inno all’amore. Anche io sono convinto della centralità dell’amore nei rapporti con il prossimo e con il ‘tutto’. Penso che il comandamento del Cristianesimo “Ama il prossimo tuo come te stesso” sia una dei pensieri più belli prodotti dall’uomo. Ma questo sentimento di amore universale non è intimamente sentito dai cristiani, neanche dai fedeli più praticanti. Altrimenti il mondo sarebbe diverso da quello che sperimentiamo ogni giorno!
Ma perché il vero amore cristiano non attecchisce? Secondo me perché la maggior parte dei cristiani segue i precetti di Dio per evitare l’Inferno e per meritare il Paradiso nell’aldilà. E’ un comportamento utilitaristico, un dare e un avere, che non genera un amore vero, tollerante e disinteressato. Nella vita di ogni giorno, come tutti noi sperimentiamo, prevalgono le passioni come l’invidia, l’avidità, l’ambizione: passioni connaturate alla natura degli uomini impegnati nel perseguimento di beni materiali; passioni che, il più delle volte, generano altre passioni come il rancore, l’odio, l’ira, il disprezzo, il desiderare il male del prossimo.
Per la verità molti buoni cristiani aiutano i deboli, i poveri, gli ammalati, fanno insomma del bene alla povera gente. Ma se si guarda bene, più che amore, in questi casi si tratta di pietà e compassione verso persone che mai potranno suscitare invidia, che mai potranno minacciare l’ambizione e l’avidità del benefattore. In altre parole, è un sentimento di carità verso persone che non saranno mai concorrenti nella conquista dei beni materiali o dei privilegi sociali. Il buon cristiano si mette in pace con la coscienza e crede, così, di guadagnarsi il Paradiso facendo del bene alla povera gente ma poi viene roso dall’invidia, la malevolenza, il rancore per le persone vicine, del suo stesso censo sociale, che hanno più successo, più ricchezze, più bellezza, più salute. Dove è andato a finire il precetto “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Certo nessuno può comandare di amare. L’amore o nasce spontaneo, come per i figli, la famiglia, i propri cari, o non nasce per niente, tanto meno per comandamento.
Comunque sono d’accordo con te sulla necessità dell’amore, dell’armonia globale, della compassione, dell’altruismo e della dedizione al bene comune. La mia posizione è che si possa tendere a questo senza ricorrere ad alcun principio religioso. Gli uomini sarebbero veramente da compiangere se le loro azioni dovessero essere dettate dalla paura di un castigo o dalla speranza di una ricompensa dopo la morte. Una morale basata sulla carota e sul bastone divino è una morale terra-terra, per spiriti semplici.
Altra differenza fondamentale fra me e te è che io, pur intuendo, a livello irrazionale, l’esistenza di qualcosa di impenetrabile, inspiegabile ed indefinibile di cui io stesso sono parte, non riesco ad immaginare un Dio umanizzato con passioni e psicologia umane, un Dio che ricompensa e punisce. Non mi convince l’idea dell’uomo al centro di tutto anche dell’attenzione di Dio. Non mi convince infine l’idea di vita eterna, dell’uomo che sopravvive alla propria morte. Di seguito riporto la tua lettera in nero con i miei commenti in blu.
Caro Luigi, hai perfettamente ragione quando dici che credere in Gesù uomo-Dio è solo un argomento di fede, la ragione non basta e non ci è di tanto aiuto. D’altra parte, se ci pensi, la ragione è di aiuto a ben poche cose, infatti come si fa a spiegare alla luce della ragione la guerra, l’omicidio, la tortura, i figli che ammazzano i genitori e viceversa, la droga ecc. ecc.? Come ben puoi vedere, l’ottica razionalista è la meno indicata a spiegare il mistero uomo e il mondo intero. Cosa dire a chi vanta la grandezza dell’uomo e poi tale uomo-padrone del suo destino è vinto ed ucciso da un semplice virus, è prostrato da una comunissima influenza e cade nella depressione più nera se la fidanzata lo lascia? e così di seguito. Come spiegare razionalmente che un ragazzo nel fiore degli anni muore perché investito da un’auto?
La ragione è il nostro bene più prezioso. Quando si dice ‘la ragione è di aiuto a ben poche cose’ si antepone l’irrazionalità alla logica, al pensiero razionale, si aprono le porte alla superstizione, all’occultismo, alle Madonne che lacrimano sangue, ai maghi in TV, agli UFO. Gli eventi come la guerra, l’omicidio etc. sono razionalmente spiegati dalla catena di cause antecedenti l’evento. Il ragazzo muore perché attraversa la strada al buio senza prestare attenzione; non presta attenzione perché ha bevuto; ha bevuto perché ha litigato con la sua ragazza; ha litigato perché la ragazza lo ha tradito … e via di seguito. Non vedo invece quali spiegazioni possa dare in questo caso la religione o la fede. La morte del ragazzo è forse causata da una maledizione, da una fattura, dall’intervento malvagio del diavolo? Oppure è stata la volontà imperscrutabile di Dio stesso che ha deciso di punire i genitori o di regalare al ragazzo la vita eterna un po’ in anticipo? Questa ottica irrazionale assomiglia molto a quella dei primitivi che ritenevano che fenomeni naturali quali i fulmini potessero significare il furore di qualche divinità maligna.
Come vedi SEMBRA che la vita dell’uomo non abbia senso. Tuttavia noi sentiamo intimamente che la nostra vita HA senso. Il tutto deriva da quella che sembra la favoletta della Creazione dell’universo e che invece è un qualcosa di immensamente profondo. Per cogliere questa profondità dobbiamo però evitare di fare facile ironia: è chiaro che quel racconto non ha nulla di scientifico, né l’autore, ispirato da Dio, voleva scrivere un trattato scientifico. Il senso del racconto è più o meno questo: Dio (e sull’esistenza di Dio nessuno dubita più, basta pensare questo: esiste l’universo? Si; esiste da sempre? NO, ha avuto un inizio, allora dato che da niente non nasce niente, vuol dire che Qualcuno l’ha creato. Non si scappa, dire che Dio non esiste vuol dire tapparsi consapevolmente gli occhi di fronte alla realtà) quindi Dio ha creato l’universo e l’uomo.
Dici: ‘sull’esistenza di Dio nessuno dubita più’. Ne sei proprio sicuro? In Olanda, Svezia, Francia, Germania, Giappone oltre il 30% della popolazione si dichiara ‘apertamente’ ateo o agnostico. Anche in Italia c’è qualcuno che ha il ’coraggio’ di dichiararsi ateo/agnostico, sono circa il 10%. Cosa dire poi dei miliardi di uomini che credono in un altro Dio? Coloro che credono ‘assolutamente’ nella Creazione della Genesi e nel Cristo Redentore sono una minoranza. Alla domanda “Credi assolutamente, con certezza, in Dio”, rispondono SI il 50% degli Italiani, ma solo poco più del 10% di svedesi, tedeschi, francesi, norvegesi. Qualche giorno fa, Glucksman, sul Corriere della Sera, accennava ad un sondaggio fatto poco prima di Natale in Gran Bretagna secondo cui 82% degli inglesi ritiene, alla luce delle atrocità dell’estremismo religioso islamico, che la religione faccia più male che bene all’uomo.
La concatenazione logica che usi per dimostrare l’esistenza di Dio non mi convince. Prendiamo per esempio un anello della catena: tu dici, “l’universo esiste da sempre? NO”. Come fai a dare una risposta così netta? La risposta è chiaramente ‘NO’ se la domanda è “l’universo esiste da sempre nella forma attuale?”. Diversamente non si può dare una risposta così categorica. Sappiamo che l’universo non è statico, è in fase d’espansione, e sappiamo che, andando indietro nel tempo, lo spazio-tempo diventa sempre più incurvato su stesso e sempre più compresso. Andando indietro di 15 miliardi d’anni lo spazio-tempo diventa così compresso da essere tutto concentrato in un singolo punto, una singolarità, di massa e gravità infinita. All’interno della singolarità lo spazio-tempo è ripiegato, incurvato su se stesso dalla forza di gravità. Circa 15 miliardi d’anni fa lo spazio-tempo comincia a srotolarsi, nel senso che lo spazio comincia ad espandersi ed il tempo a scorrere ma questo non si configura come una creazione ‘ex nihilo’, dal niente, perché la massa e quindi l’energia era già presente nella singolarità. Questa teoria scientifica, elaborata da Stephen Hawking e James Hartle combinando la relatività generale e la meccanica quantistica, ci dice che non c’è un momento della creazione. Secondo la cosmologia moderna non si può più affermare che lo spazio-tempo comincia ad esistere in un certo momento. Piuttosto si deve dire che lo spazio-tempo, o l’universo, semplicemente è. Alla tua domanda “l’universo esiste da sempre?” la cosmologia moderna risponderebbe “Si, ma in forme sempre diverse”. S. Hawking si rende conto delle implicazioni teologiche della sua teoria. Egli scrive: “ … if the universe is really completely self-contained, having no boundary or edges, it would have neither beginning nor end: it would simply be. What place, then, for a creator?”
Allora Dio non esiste? La mia sensazione, non basata sulla logica o sulla scienza, ma sulla mia ‘irrazionale’ ma innata religiosità, mi suggerisce che Dio forse esiste. Ma se esiste è senz’altro un Dio più ‘sottile’ del Dio della religione tradizionale.
Non contesto quindi l’esistenza di Dio; non credo invece che Dio possa aver creato il mondo. Per dimostrarlo, userò una concatenazione logica come la tua partendo dalla premessa che Dio esiste: Dio è perfetto? Si; essendo perfetto Dio ha tutto in sè? Si; essendo perfetto Dio può mancare di qualcosa? No; Non mancando di niente, può Dio desiderare qualcosa? No, allora Dio non può desiderare, e quindi decidere, di creare il mondo.
L’uomo viveva in perfetta comunione con Dio ed era felice di questa sua esistenza. Tentato dal diavolo, l’uomo ha voluto egli stesso farsi Dio, cioè decidere da lui cosa è bene e cosa è male. Tentando di fare ciò (simbolicamente mangiando il frutto), l’uomo perde la Grazia e volontariamente spezza la sua comunione con Dio e si ritrova NUDO, cioè privo della Grazia e della comunione con Dio. Senza tale Grazia l’uomo è in balia del male e da qui il dolore e la morte. Dio però non abbandona la Sua creatura e nel tempo si fa Egli stesso Uomo per portare l’uomo nuovamente a Dio. Perché Dio fa tutto ciò? per Amore, solo per Amore. Dio non ha certo bisogno dell’uomo, quindi non ci sono secondi fini se non l’Amore che ha per la Sua irriconoscente creatura.
Secondo me, un Dio perfetto ha tutto in sé, non necessita di niente, né di amare né di essere riamato. L’amore è un sentimento umano. Dio ha forse una psicologia e sentimenti umani? Se proprio si vuole usare il termine ‘amore’ riferito a Dio allora bisogna intenderlo come la legge con la quale la natura universale conserva se stessa e tutte le sue parti. In questo senso Dio, in quanto natura, potrebbe amare solo se stesso. Ma l’uomo, in quanto parte della natura e di Dio, sarebbe comunque oggetto dell’amore di Dio ma alla stessa stregua del passerotto che svolazza intorno alla mia finestra in questo momento.
Penso poi che mettere l’uomo al centro dell’universo, dell’attenzione e dell’amore di Dio sia un atto di presunzione inconcepibile. Mettiamo che fra un mese o un anno un asteroide di grosse dimensioni colpisca la Terra cancellando la vita dal pianeta. E’ già successo al tempo dei dinosauri. L’universo assisterebbe impassibile all’evento, il sole continuerebbe a bruciare idrogeno per altri miliardi d’anni ruotando imperturbabile con altre centinaia di miliardi di stelle intorno al centro della nostra galassia mentre altri miliardi di galassie continuerebbero la loro danza nell’universo. Cosa farebbe Dio nei miliardi di anni a seguire senza la Sua creatura preferita? O l’evento sarebbe considerato come la fine del mondo, giorno del giudizio universale? E in questo caso, le stelle, le galassie continuerebbero ad esistere? e a quale scopo senza l’uomo?
Se ci pensi tutto ciò riavviene continuamente: noi ci allontaniamo da Dio ogni volta che diciamo: “sono io che so ciò che è bene e ciò che male per me e per gli altri, non ho bisogno di Dio”. Da qui il dolore, le guerre, i contrasti tra di noi, gli omicidi, la nostra rovina. Pensa se a me per ipotesi piace la tua eventuale ragazza e tu giustamente ti opponi a questo mio modo di fare, se sono io a decidere ciò che è bene e ciò che è male, decido che per me è bene avere la tua ragazza, tu ti opponi ed io ti ammazzo perché devo realizzare ciò che per me è bene!
Mi sembra di capire che secondo te senza la religione, senza Dio, l’uomo sarebbe cattivo, amorale, prevaricatore, violento, assassino, lupo fra lupi. Come conseguenza di questa teoria si dovrebbe prevedere che le società composte di una maggioranza di persone religiose siano moralmente più elevate che quelle società laiche dove i credenti sono solo una minoranza. Dove c’è una maggioranza di popolazione religiosa, ci dovrebbe essere meno violenza, meno crimini, meno omicidi. Giusto?
Verifichiamo questa teoria con dati statistici. Confrontiamo un Paese sostanzialmente religioso, gli Stati Uniti, con un Paese laico, la Norvegia. Negli Stati Uniti i credenti dichiarati sono un’ampia maggioranza, circa il 70%. Gli omicidi commessi in un anno negli Stati Uniti sono 6,8 ogni 100.000 abitanti. In Norvegia solo il 14% si dichiara credente ma il numero di omicidi commessi in un anno per ogni 100.000 abitanti è meno di uno ( 0,9 ). Ma un dato storico è ancora più significativo: nell’800, nella Città Santa, sotto il regno del Vicario di Cristo in terra, la religione era capillarmente diffusa in tutti gli strati sociali. Abbiamo dati relativi al biennio 1850-1852. Nel periodo ci sono stati 247 omicidi. Facendo un po’ di calcoli, per ogni 100.000 abitanti, c’erano 74 morti ammazzati l’anno!!!
Io non sono credente, ma non ammazzerei mai perché sono una persona che non farebbe male ad una mosca, che ama il prossimo, che rispetta la vita. Non penso di essere un caso isolato. Anzi penso che l’altruismo, la dedizione al bene comune siano ‘imprinted’ nel nostro patrimonio genetico. Gli uomini primitivi si riunivano in clan per cacciare insieme, per difendersi dai predatori, per supportarsi vicendevolmente. In questo modo creavano un clan solidale, forte. Solo un clan forte poteva sperare di sopravvivere nell’ambiente ostile. Secondo i criteri del processo evolutivo, solo i membri di clan forti avrebbero avuto possibilità di riprodursi. Noi siamo i discendenti dei componenti dei clan con elevato senso di altruismo e compassione. Certo, anche l’aggressività è nel nostro DNA ma per controllare l’aggresività individuale sono sufficienti le leggi umane.
La stessa cosa accade a livello planetario: Bush decide che vuole conquistare l’Iraq per il petrolio…, quindi che fa? inventa una serie di scuse ed invade l’Iraq con tutte le vittime che ci saranno. Insomma noi cadiamo continuamente nel peccato originale (altro che favoletta) e contribuiamo al dolore del mondo ogni volta che mettiamo Dio fuori della porta della nostra casa e questo purtroppo accade continuamente. Dio appunto per “salvarci” , per riportarci alla nostra primaria condizione di figli di Dio, in comunione con Lui, si è incarnato e si è fatto uomo, per essere proprio come noi. Ha rinunciato alla Sua Divinità per soffrire come noi, per non solo dirci (come fanno tutti) ma concretamente farci capire questo: amico io ti amo, capisco le tue debolezze, i tuoi dolori, le tue pene, le tue aspirazioni… e ti sono accanto, ti sostengo, se tu ti FIDI (ecco la Fede) di me, ti riporterò alla tua originaria grandezza. Ci dice ancora. vedi, io sono risorto, anche tu puoi risorgere se lo vuoi, fidati. E ci ha indicato la strada per poter fare concretamente tutto ciò e cioè: L’ Amore. Gesù non dà altro comandamento oltre quello di amare, Dio e il prossimo. Solo l’amore ci potrà salvare (e questa non è new age): se io amo, non uccido, non rubo, non sfrutto gli operai, non faccio la guerra, non desidero il male per gli altri, non rifiuto chi è diverso da me ma cerco di aiutare tutti. Ecco che allora il sorriso di un emarginato che riceve una carezza, il grazie della prostituta che io accetto e amo come persona, il sorriso di un povero che invito a mangiare da me ecc. ecc. superano ogni vuota speculazione scientifica e filosofica, appagano e riempiono il cuore più di ogni sterile discussione razionale. Ci sarebbe tanto altro da dire ma per ora mi fermo qui, quello che posso consigliarti è di leggere un brano di Vangelo ogni giorno col cuore, non ti preoccupare se ti è oscuro o altro, fallo entrare poco a poco dentro di te con animo onesto e non prevenuto. E poi di dire qualche preghiera ogni giorno, anche per soli 5 minuti. Non preoccuparti se credi o non credi, tu persevera e fidati. Prova a cercare Gesù senza badare ad ostacoli razionali o di altra natura che sicuramente incontrerai, Sentilo vicino a te, dagli una possibilità di entrare nella tua vita, fidati di Lui e poco a poco sentirai una forza nuova che sosterrà la tua vita, un fuoco nuovo che arderà nel tuo cuore. Di fronte a questo che importanza vuoi che abbia se Gesù è vissuto 33 anni o 34 anni o se la Maddalena era innamorata di Gesù ecc. Sono cose assolutamente marginali (per questo i Vangeli apocrifi non sono considerati dalla Chiesa) di fronte all’immenso messaggio, di fronte alla Buona Novella: amico, tu non sei figlio del nulla, non sei senza senso, TU HAI LA PIU’ ALTA DELLE DIGNITA’, TU SEI FIGLIO DI DIO, RIAPPROPRIATI DELLA TUA GRANDEZZA, NON AVERE PAURA, FIDATI DI DIO, PONI LA TUA VITA SU CRISTO,…RISORGI. Scusa se sono stato troppo lungo, scrivimi quando vuoi e prova a mettere in pratica il mio piccolo consiglio. Grazie di nuovo e per ora
Tu dici: ‘TU SEI FIGLIO DI DIO‘ Cerco di spiegare dove la mia ricerca personale mi sta portando. Non mi vedo Figlio di Dio, non credo di essere un’entità a parte, separata da Dio anzi credo di essere un manifestazione dell’essenza di Dio, sono parte di Dio. Che presunzione! dirai. Infatti il senso di grandezza e dignità non è il mio problema. Il fatto è che io credo che anche l’orchidea che ho sul davanzale davanti a me sia una manifestazione di Dio come pure gli alberi nel bosco che vedo oltre la mia finestra. Tutto è Dio! Anche le leggi della Natura sono manifestazione di Dio ivi compreso il decadimento fisico e la morte, ‘nostra sora Morte corporale’.
Il Cantico delle Creature di S. Francesco è la preghiera che più si avvicina alla mia spiritualità:
Laudato sii, o mio Signore,
per tutte le creature,
specialmente per messer Frate Sole,
il quale porta il giorno che ci illumina
ed esso è bello e raggiante con grande splendore:
di te, Altissimo, porta significazione.
Laudato sii, o mio Signore,
per sora Luna e le Stelle:
in cielo le hai formate limpide, belle e preziose.
Laudato sii, o mio Signore, per frate Vento e
per l’Aria, le Nuvole, il Cielo sereno ed ogni tempo
per il quale alle tue creature dai sostentamento.
Laudato sii, o mio Signore, per sora Acqua,
la quale è molto utile, umile, preziosa e casta.
Laudato sii, o mio Signore, per frate Fuoco,
con il quale ci illumini la notte:
ed esso è robusto, bello, forte e giocondo.
Laudato sii, o mio Signore, per nostra Madre Terra,
la quale ci sostenta e governa e
produce diversi frutti con coloriti fiori ed erba.
Laudato sii, o mio Signore,
per nostra sora Morte corporale,
dalla quale nessun uomo vivente può scampare.
Viviamo in mondo di orgogliose illusioni
Caro Luigi,
Da quello che posso capire dai tuoi scritti e da quanto tu stesso dici, tu sei un uomo in “ricerca”. Cerchi di penetrare, servendoti di varie fonti, il mistero più grande di tutti: Dio, il mondo, l’uomo. La stessa cosa di quanto voleva fare S. Agostino finchè non gli apparve l’ Angelo sotto forma di ragazzino che pretendeva di spostare il mare da dove era in un altro posto servendosi di un guscio di noce. All’osservazione del Santo che quella era una cosa impossibile, l’Angelo rispose che in realtà era ancora più impossibile spiegare il mistero di Dio! Noi siamo solo uomini e con tutta la scienza, la presunzione, l’egoismo e l’orgoglio che abbiamo siamo piccoli e miseri. Tutto il nostro valore deriva solo dall’essere figli di Dio.
Ci possiamo illudere quanto vogliamo, possiamo scoprire tutte le teorie scientifiche e psicologiche che che vogliamo, la realtà resta quella. Purtroppo oltre che orgogliosi siamo anche ciechi e non vediamo che la nostra salvezza e la nostra realizzazione ci viene offerta gratis, è la Comunione con Dio attraverso Gesù Cristo. Non esiste altra strada, tutto il resto è pura e semplice illusione, fa parte di quei “falsi profeti” da cui ci mette in guardia Gesù.
Permettimi solo qualche nota. Non è che le società religiose sono più buone di quelle non religiose. e’ l’uomo che intimamente cerca di seguire il messaggio Evangelico che ama di più di quello che non lo segue. Posso essere anche Papa, ma se intimamente non cerco di “imitare Cristo” posso essere il delinquente più sanguinario della terra. Io ti avevo suggerito di leggere il Vangelo non libri che parlano del Vangelo o di Gesù. Questi libri specialmente se hanno pretesa di “autenticità” fanno solo ridere. Se vuoi leggere un libro eccezionale che ruota intorno al Vangelo ti consiglio IMITAZIONE DI CRISTO, è un libro forte e durissimo ma di una spiritualità insuperata ancora oggi. Messori ha scritto pure ottimi e documentati saggi ma anche questi possono essere legittimamente contestati.
Riguardo la teoria dell’universo che tu riporti, da altra parte della scienza è detto che essa ha la stessa probabilità di essere vera quanto una scimmia che ad occhi bendati davanti ad una macchina da scrivere, alla prima stesura scriva per filo e per segno la Divina Commedia di Dante, e cioè statisticamente le probabilità che l’universo semplicemente “è”, sono di molto al di sotto dello zero. Ma anche qui siamo di fronte a congetture puramente umane e che lasciano ognuno con le proprie idee.
La soluzione è semplice: lasciare tutti questi “pesi” ed ostacoli messici davanti dal diavolo (che come all’inizio dei tempi ci fa falsamente vedere quanta è buona la mela) ed immergerci in Dio attraverso Suo Figlio Gesù. Ma come puoi tu stesso sperimentare non lo facciamo, altro che evoluzione, siamo rimasti ancora ai tempi di Adamo ed Eva, non abbiamo fatto alcun passo avanti da allora, viviamo solo in un mondo di orgogliose e stupide illusioni. Lasciamole stare, svegliamoci una volta per tutte e LASCIAMOCI RIVESTIRE DI NUOVO DA DIO.
Comunque lo spirito che anima la tua ricerca è autentico per cui anche se per vie travagliate sono sicuro che arriverai alla Luce.
Auguri e a risentirci.
don Arturo
Cercare di capire non è un atto di superbia
Caro don Arturo
Le tue lettere mi fanno pensare e forse, dal tuo punto di vista, pensare troppo mi fa più male che bene! Tu ritieni infatti che il mio errore fondamentale sia quello di cercare di capire, di far troppo affidamento sulla mia razionalità. Nel mio tentativo di capire tu vedi un atto di presunzione e superbia comparabile al peccato originale di Adamo ed Eva. Mi suggerisci in pratica di lasciare perdere le mie orgogliose ricerche e farmi RIVESTIRE DI NUOVO DA DIO. Tu ritieni che usare la mente per cercare di capire è peccato … io penso invece che sia peccato non usare fino in fondo l’espressione di Dio in noi più evidente, cioè la nostra mente, la nostra razionalità.
L’Angelo risponde a S. Agostino che è impossibile spiegare il mistero di Dio. Sono perfettamente d’accordo: siamo troppo poveri, piccoli e meschini per riuscire a spiegare l’IN-spiegabile e definire l’IN-definibile. Fino a questo punto siamo d’accordo. Poi i credenti fanno un balzo, anzi un triplice salto mortale carpiato all’indietro: il povero, piccolo uomo viene messo al centro dell’universo, dell’amore, dell’attenzione di Dio. Si immaginano poi una serie di personaggi fantastici, il Figlio di Dio, lo Spirito Santo, la Madonna, gli Angeli ed Arcangeli, la numerosa schiera di Santi e Beati, Satana ed altri Diavoli vari … tutti interessati a noi, alle nostre azioni, perfino ai nostri pensieri e tutti che intervengono e interferiscono, anche in concorrenza fra di loro, nei nostri affari quotidiani.
Ma non eravamo così poveri e meschini? Perché ora siamo al centro di tutto? Non è questa la vera presunzione e superbia?
Ma da dove nasce la forza, l’energia per fare il triplice salto mortale? Credo dalla Fede. Ma cos’è la Fede? Ora io penso che in ciascuno di noi, nel profondo della nostra psiche, ci sia un buco nero inconscio. In questo buco nero si agitano i timori per l’imprevisto e l’incontrollabile, la paura del dolore, della sofferenza, delle malattie, il terrore della morte, propria e dei propri cari. Abbiamo ereditato geneticamente questo buco nero dai nostri avi preistorici costretti a vivere per qualche centinaio di migliaia di anni in un ambiente ostile alla mercé di fenomeni naturali inspiegabili, delle bestie feroci, della fame e delle malattie. Il buco nero del terrore fa parte del nostro DNA.
Secondo me la Fede è un tentativo di colmare questo buco nero. Quale consolazione è più grande di quella di credere in un Padre Dio, che tutti ci ama indistintamente e che ci segue con amore in ogni atto della nostra vita quotidiana! Come per incanto tutte le paure spariscono, l’armonia dell’amore divino ci travolge e l’anima è pervasa da una pace simile alla felicità, il buco nero è colmato.
Colmato da una illusione … Tu dici ‘viviamo solo in un mondo di orgogliose e stupide illusioni’. Concordo pienamente con le tue parole ma ne do un significato opposto da quello da te proposto: sono i credenti che si creano un mondo immaginario, illusorio per riuscire ad affrontare la paura, il dolore, … per riuscire a vivere o, meglio, a sopravvivere. Personalmente credo di non aver bisogno di questa illusione.
Riporto qui sotto la tua lettera in blu con le mie note in nero.
Grazie per la tua pazienza e ciao
Luigi
Da quello che posso capire dai tuoi scritti e da quanto tu stesso dici, tu sei un uomo in “ricerca”.
Tutta colpa di Internet. E’ tutto così semplice: si ha tutto quel che si vuol sapere a portata di click. Per esempio, vuoi studiare la dottrina dei miracoli di S.Tommaso? Basta digitare ‘S.Tommaso’ su Google e come per miracolo appare la sua “Summa theologiae” dove puoi navigare per trovare i vari tipi di miracoli: supra naturam, contra naturam e praeter naturam. Meraviglioso. Questo sì che è un miracolo.
Cerchi di penetrare, servendoti di varie fonti, il mistero più grande di tutti: Dio, il mondo, l’uomo. La stessa cosa di quanto voleva fare S. Agostino finché non gli apparve l’ Angelo sotto forma di ragazzino che pretendeva di spostare il mare da dove era in un altro posto servendosi di un guscio di noce. All’osservazione del Santo che quella era una cosa impossibile, l’Angelo rispose che in realtà era ancora più impossibile spiegare il mistero di Dio!
Purtroppo non prevedo che un angelo si prenderà la briga di farmi visita! Gli angeli, i santi hanno la tendenza di apparire solo a chi vuole vederli. Comunque sono d’accordo con l’angelo: Dio è IN-spiegabile e non capisco quelli come te che pretendono di spiegarlo.
Noi siamo solo uomini e con tutta la scienza, la presunzione, l’egoismo e l’orgoglio che abbiamo siamo piccoli e miseri.
Sono perfettamente d’accordo ma, se ci pensi un attimo, c’è un paradosso fondamentale tra quello che dici qui e quello che dici più avanti a proposito dell’uomo figlio di Dio. Infatti, da un lato, la religione insegna agli uomini a considerarsi piccoli, meschini, peccatori, completamente alla mercé di un Dio padre padrone. I sentimenti del credente devono essere quelli di sottomissione, gratitudine e timore perenni. Le posizioni della preghiera imitano, infatti, quelle del servo implorante di fronte ad un irritabile monarca assoluto. La vita stessa è povera cosa: un intervallo di infelicità, in una valle di lacrime, per prepararsi per la vera vita, quella dell’aldilà. D’altro canto, quasi a mo’ di compensazione, la religione insegna agli uomini a essere estremamente egocentrici e presuntuosi. Li assicura che Dio si prende cura di loro singolarmente e proclama che l’universo è stato creato con essi, specificatamente, in mente. Questo spiega l’espressione altezzosa sui volti di chi pratica la religione in maniera ostentata: “vi prego di scusare la mia modestia e la mia umiltà, ma si dà il caso che io sia impegnato in una commissione per conto del Padre eterno”.
Tutto il nostro valore deriva solo dall’essere figli di Dio. Ci possiamo illudere quanto vogliamo, possiamo scoprire tutte le teorie scientifiche e psicologiche che vogliamo, la realtà resta quella. Purtroppo oltre che orgogliosi siamo anche ciechi e non vediamo che la nostra salvezza e la nostra realizzazione ci viene offerta gratis, è la Comunione con Dio attraverso Gesù Cristo. Non esiste altra strada, tutto il resto è pura e semplice illusione, fa parte di quei “falsi profeti” da cui ci mette in guardia Gesù. Permettimi solo qualche nota. Non è che le società religiose sono più buone di quelle non religiose. e’ l’uomo che intimamente cerca di seguire il messaggio Evangelico che ama di più di quello che non lo segue. Posso essere anche Papa, ma se intimamente non cerco di “imitare Cristo” posso essere il delinquente più sanguinario della terra.
La mia era un’osservazione di carattere statistico e la statistica si fa con i grandi numeri non con i casi isolati. Ed è statisticamente provato che la maggiore o minore religiosità di una nazione non ha influenza alcuna sulla salute morale di quella società. Più religioso non significa più buono … anzi.
Io ti avevo suggerito di leggere il Vangelo non libri che parlano del Vangelo o di Gesù. Questi libri specialmente se hanno pretesa di “autenticità” fanno solo ridere. Se vuoi leggere un libro eccezionale che ruota intorno al Vangelo ti consiglio IMITAZIONE DI CRISTO, è un libro forte e durissimo ma di una spiritualità insuperata ancora oggi. Messori ha scritto pure ottimi e documentati saggi ma anche questi possono essere legittimamente contestati. Riguardo la teoria dell’universo che tu riporti, da altra parte della scienza è detto che essa ha la stessa probabilità di essere vera quanto una scimmia che ad occhi bendati davanti ad una macchina da scrivere, alla prima stesura scriva per filo e per segno la Divina Commedia di Dante, e cioè statisticamente le probabilità che l’universo semplicemente “è”, sono di molto al di sotto dello zero.
Il paradosso della scimmia che, per caso, batte la Divina Commedia (il riferimento originale era all’ Amleto di Shakespeare) non è stato fatto in riferimento alla teoria che “l’universo semplicemente è “. Il paradosso intendeva indicare che, in base alle leggi fisiche conosciute, partendo dal big bang, un’infinità di diversi universi avrebbero potuto formarsi invece di quello che si è poi realizzato e in cui noi oggi viviamo. La più piccola turbolenza nei primi attimi dopo il big bang avrebbe portato alla formazione di un tipo di universo completamente diverso da quello che conosciamo. La domanda da porsi è “perché, fra un infinito numero di possibili varianti, si è formato proprio l’universo adatto allo sviluppo della vita umana?”. Si potrebbe rispondere secondo il ‘principio antropico’ che se l’universo si fosse evoluto in maniera diversa noi non saremmo quì a porci queste domande.
Ma anche qui siamo di fronte a congetture puramente umane e che lasciano ognuno con le proprie idee. La soluzione è semplice: lasciare tutti questi “pesi” ed ostacoli messici davanti dal diavolo (che come all’inizio dei tempi ci fa falsamente vedere quanta è buona la mela) ed immergerci in Dio attraverso Suo Figlio Gesù. Ma come puoi tu stesso sperimentare non lo facciamo, altro che evoluzione, siamo rimasti ancora ai tempi di Adamo ed Eva, non abbiamo fatto alcun passo avanti da allora, viviamo solo in un mondo di orgogliose e stupide illusioni. Lasciamole stare, svegliamoci una volta per tutte e LASCIAMOCI RIVESTIRE DI NUOVO DA DIO. Comunque lo spirito che anima la tua ricerca è autentico per cui anche se per vie travagliate sono sicuro che arriverai alla Luce. Auguri e a risentirci.
Mi sembra di capire che il tuo suggerimento sia quello di lasciarmi andare ad un sentimento mistico, intimo, profondo ( … immergerci in Dio …) e fin qui sono d’accordo. In tal senso io ritengo di essere una persona intimamente religiosa. Poi aggiungi “… attraverso Suo Figlio Gesù”. A questo punto non riesco più a seguirti. Il mio Dio non è una ‘persona’, non ha figli né tanto meno una psicologia umana. Come detto prima, il mio Dio è IN-definibile, IN-spiegabile; possiamo solo lontanamente intuire il suo splendore, bellezza, complessità. In esso “si rivela una mente così superiore che tutta l’intelligenza messa dagli uomini nei loro pensieri non è al cospetto di essa che un riflesso assolutamente nullo” (Einstein).
Nessuna Religione né tanto meno la Scienza è in grado di definire o descrivere, nemmeno lontanamente, le caratteristiche, gli attributi di questo Dio. Come tu dici: SIAMO TROPPO PICCOLI E MISERI.